Perché questo incontro?
La
previsione del futuro è da sempre un'aspirazione dell'uomo.
L' origine
di questo interesse è di natura sia psicologica che pratica:
prepararsi
ad affrontare un pericolo come un'epidemia, uno tsunami o un'alluvione;
prendere decisioni in merito alla semina o al raccolto, ma anche
relativamente all' acquisto o alla vendita di beni o azioni. La
capacità di prevedere sta assumendo un ruolo sempre
più centrale
nell'effettuare scelte corrette per la gestione del territorio, della
salute e dell'economia. Diceva Mark Twain che "fare previsioni
è
difficile, specialmente se riguardano il futuro". Chi fa le previsioni
e quanto risultano affidabili?
Nel passato astrologi e veggenti erano regolarmente consultati prima di
prendere le decisioni. Oggi ancora molti interrogano maghi e cartomanti
o si affidano agli oroscopi, ma quando le decisioni riguardano l'intera
collettività ci si rivolge a scienziati ed esperti. Spesso i
media e la
società in generale si aspettano da questi ultimi risposte
certe, senza
rendersi conto delle grandi difficoltà nel prevedere
pericoli quali la
diffusione di un' epidemia o il manifestarsi di terremoti e crisi
economiche ecc., evitando di ingigantire o sottovalutare le possibili
conseguenze. Chiarire e discutere le reali possibilità e i
limiti della
scienza attuale nel predire il futuro è quindi fondamentale
per
affrontare in modo consapevole ed adeguato i problemi di una moderna
società. E' necessario accettare l'idea che alcuni fenomeni
sfuggono
alla possibilità di essere predetti in modo accurato. Un
confronto tra
esperti di diverse discipline è quindi importante per
comprendere i
limiti e le difficoltà concettuali e tecniche delle
previsioni per
evitare una distorta percezione del ruolo della scienza e delle sue
capacità. |
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